Sì al sequestro preventivo di somme di denaro depositate su conto corrente cointestato

Con sentenza n. 43215 del 14 novembre 2022 la Corte di Cassazione, Sezione II Penale, è tornata a parlare di misure cautelari reali, e in particolare di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di somme di denaro depositate su un conto corrente cointestato.La pronuncia prende le mosse dalla vicenda di un imputato titolare di conto corrente insieme alla moglie, sul quale confluivano, oltre agli stipendi del medesimo, anche i canoni di locazione di un immobile (anch’esso cointestato).Il medesimo conto corrente veniva […]

Se il datore di lavoro viola l’obbligo di repechage, il lavoratore licenziato per giustificato motivo oggettivo ha diritto alla reintegra.

E’ quanto affermato dalla Corte di Cassazione con ordinanza n. 33341 del 11.11.2022, accogliendo l’orientamento già espresso dalla Corte costituzionale con la pronuncia n. 125/2022.Il provvedimento prende le mosse da un licenziamento per giustificato motivo oggettivo a seguito di cessazione del contratto d’appalto cui il lavoratore era adibito. A seguito di impugnazione da parte del lavoratore del licenziamento così irrogato, la Corte d’Appello aveva accolto la relativa domanda ritenendo non assolto l’onere probatorio in capo al datore di lavoro relativo […]

E’ lecita la sanzione del Garante nei confronti della Pubblica Amministrazione per aver diffuso i dati personali relativi alle condizioni di disabilità dei candidati ad un concorso pubblico

Il Garante per la protezione dei dati personali accertava l’illiceità del trattamento dei dati da parte della Regione per aver diffuso illegittimamente dei dati sensibili relativi alla condizione di salute di alcuni candidati della procedura concorsuale indetta dalla medesima, vietando altresì l’ulteriore diffusione in internet di tali dati con prescrizione di misure idonee a garantire il rispetto di tale divieto.Veniva ulteriormente comminata una sanzione amministrativa pari ad € 20.000,00.La Suprema Corte di Cassazione, con provvedimento n. 29049 rigetta il ricorso […]

L’onere probatorio relativo all’omessa vigilanza da parte dei sindaci spetta al curatore fallimentare

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 30383/2022, ha stabilito che la responsabilità dei sindaci di una società fallita per concorso omissivo nel fatto illecito degli amministratori richiede la dimostrazione, da parte del curatore, del nesso di causalità tra l’omessa vigilanza ed il danno, nesso che può essere ritenuto sussistente se l’attivazione del controllo avrebbe ragionevolmente evitato o limitato il pregiudizio.Nel caso di specie, il curatore del fallimento di una s.r.l. aveva convenuto in giudizio l’amministratore unico ed i sindaci […]

La clausola penale di un contratto di pacchetto turistico può essere ricompresa tra le spese standard per il recesso.

Con ordinanza del 20 aprile 2022, il Tribunale di Milano accoglie il ricorso depositato da un viaggiatore avverso l’agenzia di viaggio con la quale aveva stipulato un pacchetto turistico. Nello specifico, tale pacchetto si era risolto per forza maggiore ai sensi dell’art. 41, co. 4 del Codice del Turismo con domanda del ricorrente alla restituzione dell’intero acconto corrisposto ed eventualmente con detrazione dell’importo versato a titolo di clausola penale. In particolare, il ricorrente deduceva la vessatorietà della penale concordata o […]

Licenziamento: le registrazioni su nastro magnetico effettuate dal lavoratore possono costituire fonte di prova.

E’ ciò che ha affermato la Corte di Cassazione con sentenza n. 28398 del 29 settembre 2022, accogliendo il ricorso incidentale presentato dalla lavoratrice e cassando con rinvio la precedente sentenza della Corte d’Appello di Salerno.Nel caso di specie, una lavoratrice aveva impugnato il licenziamento ritenuto ritorsivo, producendo a fondamento della propria domanda anche alcune registrazioni effettuate durante dei colloqui con i colleghi. La Corte d’Appello aveva rigettato le pretese della lavoratrice ritenendo che le registrazioni fossero abusive poiché captate […]

È legittimo il licenziamento per abuso dei permessi sindacali

La Corte di Cassazione con ordinanza n. 26198 del 06 settembre 2022 stabilisce la legittimità del licenziamento irrogato al lavoratore per aver impiegato i permessi sindacali, anche per una sola giornata, per finalità esclusivamente personali. La vicenda prende le mosse dal ricorso presentato dal lavoratore per essere stato licenziato a seguito dell’indebita fruizione del permesso sindacale per una sola giornata. Nel caso di specie, il ricorrente riteneva illegittimo il licenziamento considerando l’utilizzo del permesso sindacale per finalità personali assimila-bile ad […]

Licenziamento ritorsivo: l’intento vendicativo deve essere l’unica ragione del recesso datoriale.

La Corte di Appello di Bari con sentenza del 7 luglio 2022 n. 1476 ha affermato che affinché un licenziamento possa considerarsi ritorsivo, quest’ultimo deve essere stato determinato esclusivamente da un intento vendicativo del datore di lavoro in assenza di qualsivoglia altra ragione lecita e giustificatrice. L’atto di recesso da parte del datore di lavoro deve, dunque, non solo costituire un’arbitraria ed ingiusta reazione ad un comportamento del tutto lecito del lavoratore, ma anche basarsi su un intento vendicativo quale […]

Premio di risultato: è discriminatorio escludere dal computo i permessi ex L. n. 104/1992

E’ quanto statuito dalla Corte di Appello di Torino con sentenza del 13 aprile 2022. La sentenza di primo grado aveva dichiarato non discriminatorio un accordo collettivo che aveva escluso i giorni di permesso ex art. 33 L. n. 104/1992 dal computo delle presenze ai fini del calcolo del premio di risultato. La Corte di Appello di Torino ha, al contrario, accolto le pretese dei lavoratori riconoscendo il carattere discriminatorio della relativa disposizione. Secondo i giudici di seconde cure, invero, […]

Il rischio di inganno del pubblico in caso di cessione di un marchio patronimico.

  Con ordinanza n. 20269/2022 la Corte di Cassazione ha statuito in merito al ricorso presentato dallo stilista Alviero Martini nei confronti della società Alviero Martini S.p.A.. Nel caso di specie, lo stilista, che aveva abbandonato nel 2006 la compagine sociale mediante la sottoscrizione di un accordo transattivo, riteneva che il marchio comprendente il patronimico “Alviero Martini” impiegato dalla Alviero Martini S.p.A. per  contraddistinguere i propri prodotti di moda, fosse idoneo ad ingannare il pubblico in ordine alla relativa paternità. […]