Approfondimenti

Licenziamento collettivo: il requisito dimensionale si valuta con riferimento all’intera impresa e non alla singola unità produttiva

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 1956/2023, stabilisce che il requisito dimensionale pari a 15 dipendenti richiesto per l’applicazione della procedura di licenziamento collettivo di cui alla L. n. 223/1991 deve essere valutato considerando l’intera impresa e non la singola unità produttiva.Il caso prende le mosse dal ricorso depositato da un lavoratore, il quale impugnava il licenziamento irrogato sostenendo che non fosse stata rispettata la procedura relativa ai licenziamenti collettivi di cui alla L. n. 223/1991, pur ricorrendo i […]

La responsabilità degli amministratori in materia infortunistica non comporta di per sé anche la responsabilità dell’ente.

La Corte di Cassazione penale, con sentenza n. 570 del 11.01.2023, afferma che la responsabilità degli amministratori in materia antinfortunistica non comporta automaticamente la responsabilità dell’ente. Ciò in quanto quest’ultima presuppone anche la sussistenza della c.d. “colpa di organizzazione”, riscontrabile in ipotesi di mancata attuazione delle cautele, organizzative e gestionali, necessarie a prevenire la commissione dei reati previsti dal D.Lgs. 231/2001.Il caso di specie prende le mosse da un infortunio mortale occorso ad un dipendente. La Corte d’Appello riteneva l’ente […]

In tema di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, il datore di lavoro non è totalmente libero di scegliere i lavoratori da licenziare

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 1853/2023, ha confermato l’orientamento ormai assunto dalla giurisprudenza di legittimità in tema di licenziamento per giustificato motivo oggettivo ai sensi dell’art. 3 della Legge n. 604/1966. Più precisamente, il datore di lavoro, a fronte di dell’esigenza di riduzione del personale per motivi di esubero, non è totalmente libero di scegliere i lavoratori da licenziare. Al contrario, dovrà rispettare i criteri di correttezza e buona fede ai sensi degli artt. 1175 e 1375 c.c. […]

Reati ambientali: l’omessa indicazione delle prescrizioni non è causa di improcedibilità

In materia di reati ambientali la III Sezione della Corte di Cassazione (Sentenza n. 44865 del 25 novembre 2022) ha stabilito che l’omessa indicazione delle prescrizioni da parte dell’organo di vigilanza o della polizia giudiziaria non è causa di improcedibilità, poiché gli articoli 138 bis e seguenti del D.Lgs. 152/2006 non impongono all’ente accertatore alcun obbligo di impartire al contravventore una prescrizione per consentirgli l’estinzione del reato (ad esempio perché potrebbe non esservi nulla da regolarizzare, o perché la regolarizzazione […]

La rinuncia sottoscritta dal lavoratore non ha valore se manca la consapevolezza

Il Tribunale di Milano, con sentenza del 11.11.2022, afferma che la rinuncia del lavoratore ad eventuali emolumenti arretrati, per essere valida, deve essere sottoscritta nella piena consapevolezza di abdicare ad un proprio diritto.Il caso prende le mosse dal ricorso presentato da un lavoratore, il quale riteneva di essere stato costretto dal datore di lavoro a firmare nel 2017 un documento per farsi corrispondere delle somme arretrate. Solo nell’anno 2020 scopriva di aver, invece, sottoscritto una transazione in cui rinunciava ad […]

Abuso edilizio per il costruttore che non verifichi il rilascio delle prescritte autorizzazioni

Con Sentenza n. 47801 del 19 dicembre 2022 la Corte di Cassazione, Sezione III Penale, ha confermato la sussistenza del reato di abuso edilizio ex art. 44 D.P.R. 380/2001 per il costruttore che realizzi un’opera in assenza di permesso rilasciato dalla competente Autorità.I Giudici di legittimità hanno stabilito che il costruttore, in qualità di diretto responsabile dell’opera, ha il dovere di controllare che siano state richieste dal committente, e rilasciate dal Comune, le prescritte autorizzazioni.Egli, pertanto, risponderà a titolo di […]

L’amministratore di diritto di una società non risponde del riciclaggio operato dall’amministratore di fatto.

La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione, con sentenza n. 43969/2022, ha affermato che l’amministratore di diritto non è obbligato a vigilare sull’osservanza di qualsivoglia norma da parte dei soggetti coinvolti nella società.Il caso prende le mosse da un’ordinanza con cui veniva disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di un amministratore di diritto di una società. L’amministratore, indagato dei reati di associazione a delinquere, reimpiego e riciclaggio, proponeva riesame e il Tribunale annullava l’ordinanza emessa dal […]

E’ legittimo il licenziamento del lavoratore per uso improprio del materiale aziendale.

Con l’ordinanza n. 35399 del 01.12.2022 la Corte di Cassazione conferma quanto statuito dal Giudice di seconde cure relativamente alla legittimità di un licenziamento irrogato per uso improprio del materiale aziendale.Nello specifico, il caso prende le mosse dalla condotta del lavoratore che, durante l’orario di lavoro, utilizzava il materiale aziendale per costruirsi una cornice per scopi personali. Il datore di lavoro irrogava, pertanto, il licenziamento per giusta causa ritenendo leso irrimediabilmente il vincolo fiduciario tra loro sussistente. Secondo la Corte […]

L’onere probatorio in capo al lavoratore nell’ipotesi di repechage.

Con sentenza n. 35225 del 30.11.2022, la Corte di Cassazione ha precisato che anche al lavoratore licenziato per giustificato motivo oggettivo e che impugni il predetto licenziamento è richiesto un onere probatorio circa la sussistenza di posizioni lavorative disponibili in azienda.La Corte d’Appello, investita della causa, aveva rigettato le pretese del lavoratore in quanto, a fronte dell’effettiva prova fornita dal datore di lavoro circa la soppressione del posto di lavoro e l’impossibilità di procedere con il ricollocamento in altra mansione, […]

Domanda di risarcimento del danno da superlavoro: il lavoratore deve provare le condotte imputabili al datore di lavoro.

Con ordinanza n. 34968 del 28.11.2022 la Corte di Cassazione individua l’onere probatorio a carico del lavoratore nel caso di domanda di risarcimento del danno da “superlavoro”. Secondo la Suprema Corte, il lavoratore deve fornire prova delle improprie modalità con cui l’attività di lavoro è stata svolta, nonché dei ritmi o della quantità di produzione del tutto insostenibili.L’ordinanza prende le mosse dal ricorso presentato dal lavoratore, il quale domandava il ristoro dei danni biologici derivanti dall’illegittima condotta del datore di […]